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Le ghiandole salivari sono deputate alla produzione di saliva, utile per
la lubrificazione del bolo alimentare, poichè favorisce la deglutizione e la
digestione.
Tutte le ghiandole salivari possono essere interessate da
diverse patologie, sia benigne sia maligne.
La ghiandola parotide, la
principale delle ghiandole salivari maggiori, è quella che più
frequentemente dà origine a tumori sia benigni sia maligni, il cui
trattamento è spesso chirurgico.
La lesione più frequente è l'adenoma
pleomorfo, che rappresenta circa il 60% della totalità dei tumori benigni.
Questa lesione si presenta come una tumefazione di consistenza duro-elastica davanti
all’orecchio o subito al di sotto del lobo auricolare.
L’adenoma
pleomorfo è solitamente asintomatico ma mostra spesso la tendenza ad
accrescersi sino a raggiungere dimensioni ragguardevoli.
L’adenoma pleomorfo
può andare incontro, se non asportato, alla trasformazione maligna.
Questo
evento è in relazione alla durata della malattia ed all’età del paziente.
La diagnosi viene effettuata con una ecografia, un agoaspirato eseguito con ago sottile, ed una risonanza magnetica nucleare.
Il trattamento di queste lesioni deve ottenere due risultati fondamentali:
garantire da un lato l'asportazione radicale e deve al contempo rispettare
l'integrità delle strutture anatomiche vicine, come il nervo facciale.
L'esperienza maturata in campo oncologico e ricostruttivo permette di
affrontare queste patologie con le giuste competenze, sia in fase
diagnostica che nella programmazione e nella gestione del trattamento
chirurgico.
Alcuni accorgimenti mutuati dalla chirurgia plastica estetica,
come l'impiego di incisioni chirurgiche nascoste o l'utilizzo di tecniche
per il riempimento dell'infossamento lasciato dopo la rimozione del tumore, contribuiscono a garantire al paziente il trattamento con i migliori
risultati estetici e funzionali.
L’incisione chirurgica viene praticata
all’interno dell’orecchio con una estensione verso l’alto e dietro
all’orecchio come quella utilizzata nel lifting facciale, risultando
praticamente invisibile a distanza di qualche mese.
Viene allestito un lembo
di tessuto profondo noto come SMAS (la fascia muscoloaponeurotica che viene
stirata durante il lifting facciale) da riposizionare al termine
dell’intervento sia a scopo di riempimento che per isolare la ghiandola
parotide sezionata dalla cute, per evitare la sindrome di Frey, ossia la
sudorazione e l’arrossamento della cute davanti all’orecchio durante il
pasto.
La lesione parotidea può essere asportata, a seconda della sua posizione e delle sue dimensioni, sia mediante una enucleazione (extracapsular dissection) diretta oppure mediante una enucleoresezione/parotidectomia superficiale, dopo aver accuratamente identificato ed isolato il nervo facciale.
Il materiale prelevato viene sempre inviato in anatomia patologica per l’esame istologico definitivo.
L’intervento termina con una sutura estetica. A volte è necessario il posizionamento di un piccolissimo drenaggio retroauricolare che viene solitamente rimosso in prima giornata.
Adenoma pleomorfo della parotide sinistra: caso 1
Adenoma pleomorfo della parotide sinistra: caso 2
Tumore di warthin della parotide: caso 3
Adenoma pleomorfo della parotide sinistra: caso 4